Add a print to your flooring using contemporary carpets
I often walk looking at the ground. This is a defect, but also an attitude.
I can’t enter a place without noticing the materials that characterize it and, first of all, I can not help noticing on which sort of flooring I walk on.
I love to recognize clearly the threshold, the space in-between an interior and an exterior, that semi-private space that introduce you to a place. I can imagine it with the “welcome” writing, with a carpet made of natural coconut, with a graphic design or even completely the opposite of what is inside.
Not all flooring are the same. Not only they are different because of their image to the eye, they also give you a different feeling when you walk it.
Maybe it’s because I’m a so called contemporary architect, but I admit that I prefer the screed. The wood and concrete industrial type are at the top of my list for their idea of continuity and structure they give to each interior. They are the perfect backdrop for any creative element one wants to add to the place.
But it is not always possible to change a floor and choose our favorite.
In this case we can definitely experiment the use of carpets.
Floral printed, in bright colors, psychedelic prints from the 60′s or monochromatic. Combined as in an endless collage , inspired by mix and match from runaways or striped to enhance the sense of depth in a room.
The ways to “dress up” a floor are many and the most funny part is being able to go back and renew continuously.
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Spesso cammino guardando a terra. Questo è un difetto, ma anche un’attitudine.
Non riesco ad entrare in un posto senza notare i materiali che lo caratterizzano e, primo fra tutti, non riesco a evitare di notare su cosa cammino.Mi piace riconoscere una soglia di ingresso, lo spazio semi privato che oltrepassi quando stai per entrare in un luogo, ma non sei ancora dentro. Lo immagino con la scritta “benvenuto“, con un tappeto di cocco naturale, con un disegno stilizzato o addirittura in modo completamente contrastante con quello che verrà.Non tutti i pavimenti sono uguali. Diversa è la loro immagine alla vista e la sensazione che ti danno camminandoci.Sarà perché sono un architetto diciamo contemporaneo, ma ammetto di preferire i pavimenti continui. Il legno e il cemento di tipo industriale sono al top della mia lista per quella idea di continuità e struttura che danno agli ambienti. Sono lo sfondo perfetto per qualsiasi elemento creativo uno vuole aggiungere all’ambiente.Ma non sempre è possibile cambiare un pavimento e scegliere il nostro preferito.In questi casi via libera all’uso dei tappeti.A fiori, dai colori sgargianti, dalle stampe psichedeliche, anni ’60 o monocromatici. Combinati come in un collage senza fine, ispirati ai mix and match delle passerelle o a righe per aumentare il senso di profondità di un ambiente. I modi per “vestire” un pavimento sono moltissimi e la parte più divertente è poter tornare indietro e rinnovarsi continuamente.
