Writing the reportage of a fashion show is not trivial. If you want to exactly know the intentions of the designer, you can read the press releases. For a punctual, professional and sometimes pungent critique, take a look at newspapers like WWD - that I highly recommend. For HQ photos from Vogue to Style, passing through hundreds of other sites, there is plenty of choice.
So, I’d like to tell something more. Or at least different. The point of view of a person who attended the first show of her life about 6 months ago in New York. And from that moment has never stopped.
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Scrivere il reportage di una sfilata non è cosa banale. Per le intenzioni dello stilista ci sono i comunicati stampanti. Per una critica puntuale, professionale e a volte pungente le testate giornalistiche come tra cui consiglio senza dubbio WWD. Per le foto da Vogue a Style, passando per centinaia di altri siti, c’è l’imbarazzo della scelta.
A me piacerebbe raccontare qualcosa in più. O almeno qualcosa di diverso. Il punto di vista di chi ha assistito alla prima sfilata circa 6 mesi fa a New York. E da quel momento non si è più fermata.
So, I’m starting saying that even if every designer has a different starting point, the result seem a little bit ‘similar’ – somehow – when it is translated into shapes and silhouettes.
Each of them presents a woman who is deeply inspired by the past (50s, 60s, 80s), but that becomes blatantly contemporary in materials, combinations of layers, transparencies and styles – combined and contrasted. Often the “good girl” becomes the “bad girl” and the lady-like style is contaminated with the bon ton, and vice versa.
The catwalk which has opened the MFW and my first ever fashion show in Milan was Paola Frani’s SS2014 collection. A total discovery, to me. Most of the suggestions are taken from natural and vegetal world. Flowers, prints and textures are all stylized and graphical affected. Out of scale and bright colors - from the green of the grass to the blue of the sky – are loaded and exaggerated in order to treat each piece as a work of art. The shilouttes are clean and linear and the leitmotif is that touch of chic – Botanique present in all the proposals. From hairstyles, to the prints, involving the thin and just mentioned texture .
If I had to choose one model, I would take the blouse with the macro prints cyclamen, combined with a masculine cut shorts and a light leather jacket on the shoulders.
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E allora posso dirvi che anche se ogni stilista ha un’intenzione diversa, il risultato si assomiglia quando viene tradotto in forme e silhouttes.
Ognuno di loro propone una donna che si ispira al passato (anni’50, ’60, ’80), ma che diventa sfacciatamente contemporanea nei materiali e nelle combinazioni di layer, trasparenze e stili accostati e contrapposti. Spesso la “good girl” diventa “bad girl” e il lady-like style si contamina con il bon ton e viceversa.
La sfilata che ha aperto la MFW e la mia prima sfilata milanese in assoluto è stata quella di Paola Frani per la sua collezione Primavera Estate 2014. Per me una totale scoperta. Molte le suggestioni tratte dal mondo naturale e vegetale. Fiori, stampe e texture sono tutte stilizzate e graficizzate. Fuori scala e colori brillanti – dal verde prato al blu cielo – sono caricati ed esasperati in modo da trattare ogni capo come un’opera d’arte. Le shilouttes sono pulite e lineari e il leit motif è quel tocco chic – botanique presente in tutte le proposte. Dalle acconciature, alle stampe fuori scala, alle texture sottili e accennate.
Se dovessi scegliere un capo, prenderei la blusa con la macro stampa ciclamino, abbinata ad uno shorts dal taglio maschile e a un giubbino di pelle chiara appoggiato sulle spalle.
