Creativity Magazine
Vicino a casa mia c’è una spiaggia. A marea alta è una cartolina, un po’ sbiadita, ma quando il mare la denuda è una distesa di fango appiccicoso che ti vernicia i piedi di nero e sputa fuori piccole conchiglie taglienti.
Near where I live there’s a beach. At high tide it’s a postcard, though a little faded, but when it’s stripped of the sea it’s a stretch of sticky mud that paints your feet black and spits out sharp little shells.
C’ero andata un giorno di inizio primavera con un’amica. I nostri figli allora avevano solo tre anni, si godevano ancora una selvaggia nudità. Ero incinta di tre mesi e avevo la pancia già gonfia, le guance già luminose, le articolazioni del bacino già sofferenti a stare all’indiana sulla sabbia un po’ umida. L’acqua era argento che si spalmava svogliatamente sulla sabbia, il fango veniva alla luce. Il mare si stava ritirando, quasi non sentivo più il suo respiro. Noi mamme parlavamo della vita, e mi ricordo che le dissi, “Quest’è?”
I’d gone there one day in early spring with a friend. Our children back then were only three years old and still loved being naked savages. I was three months pregnant and my belly was already swollen, my cheeks already glowing, my hip joints already struggling to sit cross-legged on the slightly damp sand. The water was silver spreading itself lukewarmly on the sand, the mud was coming out. The sea was retreating, I could barely hear it breathe. We two moms were talking about life, and I remember saying to her, “Is this it?”
Fino a quel momento la Nuova Zelanda non mi era mai sembrata l’esilio che era bensì una cura, una disintossicazione. Ma quel giorno mi sembrò di vedere nel mare solo la piattezza, nel orizzonte solo l’illusione – non è veramente un punto d’arrivo ma solo l’inizio del resto di niente. Avevo smesso di scrivere, il mio romanzo nel cassetto mi pareva brutto e immaturo. Ora i figli dovevano colmare ogni vuoto.
Up till that moment New Zealand had never felt like the exile that it was, but rather a cure, a detox. But that day it was like I was seeing the sea for what it really was, a flat expanse, and the horizon for what it really was – not actually something to strive for but just the beginning of the rest of nothing. I had stopped writing and my novel in the drawer seemed badly written and immature. Now my children would have to fill every void.
La crisi più brutta è proprio questa, l’assenza di lacrime. La settimana dopo durante l’ecografia, scoprii che il bimbo che portavo dentro era gravemente malato, e lo abortii.
This is the worst kind of breakdown: the absence of tears. The following week during an ultrasound, I found out the baby I was carrying was gravely ill, and I had an abortion.
Near where I live there’s a beach. At high tide it’s a postcard, though a little faded, but when it’s stripped of the sea it’s a stretch of sticky mud that paints your feet black and spits out sharp little shells.
C’ero andata un giorno di inizio primavera con un’amica. I nostri figli allora avevano solo tre anni, si godevano ancora una selvaggia nudità. Ero incinta di tre mesi e avevo la pancia già gonfia, le guance già luminose, le articolazioni del bacino già sofferenti a stare all’indiana sulla sabbia un po’ umida. L’acqua era argento che si spalmava svogliatamente sulla sabbia, il fango veniva alla luce. Il mare si stava ritirando, quasi non sentivo più il suo respiro. Noi mamme parlavamo della vita, e mi ricordo che le dissi, “Quest’è?”
I’d gone there one day in early spring with a friend. Our children back then were only three years old and still loved being naked savages. I was three months pregnant and my belly was already swollen, my cheeks already glowing, my hip joints already struggling to sit cross-legged on the slightly damp sand. The water was silver spreading itself lukewarmly on the sand, the mud was coming out. The sea was retreating, I could barely hear it breathe. We two moms were talking about life, and I remember saying to her, “Is this it?”
Fino a quel momento la Nuova Zelanda non mi era mai sembrata l’esilio che era bensì una cura, una disintossicazione. Ma quel giorno mi sembrò di vedere nel mare solo la piattezza, nel orizzonte solo l’illusione – non è veramente un punto d’arrivo ma solo l’inizio del resto di niente. Avevo smesso di scrivere, il mio romanzo nel cassetto mi pareva brutto e immaturo. Ora i figli dovevano colmare ogni vuoto.
Up till that moment New Zealand had never felt like the exile that it was, but rather a cure, a detox. But that day it was like I was seeing the sea for what it really was, a flat expanse, and the horizon for what it really was – not actually something to strive for but just the beginning of the rest of nothing. I had stopped writing and my novel in the drawer seemed badly written and immature. Now my children would have to fill every void.
La crisi più brutta è proprio questa, l’assenza di lacrime. La settimana dopo durante l’ecografia, scoprii che il bimbo che portavo dentro era gravemente malato, e lo abortii.
This is the worst kind of breakdown: the absence of tears. The following week during an ultrasound, I found out the baby I was carrying was gravely ill, and I had an abortion.