The proverbs are related to the popular culture: their origin is very ancient . The Greek and Latin populations had already created the proverbs related to the politics, the economy, the moral truths and they laid down to the unquestionable true in the synthetic concepts.
Do you know the proverb: chi la fa l’aspetti ( in English language is what goes around, comes around).
One my Sicilian friend told me that the proverb exists even in her beautiful region, but it has been modified in LI MACCARRUNA SI FANNU A GHIRI E VENIRI . If you want to translate it for those who- like me- don’t know the Sicilian dialect, it means " the macaroni are made moving to and fro the rolling pin."
One more folkloristic note is from Sardinia where the proverb becomes: Quie faghet bustu, ispectet chena – it means that who does the lunch, he waits for the dinner.
This moral was well described in one fable of Aesop, the father of the fairy tales. His work was spread to the Romans by Phaedrus, who developed all the Aesop’s fairy tales and he added some moral concepts in order to use them for the schools.
As far as concerning our proverb the fable is the one with the fox- a symbol of the savvy-and the stork.
In short: a fox invited the stork to dinner but it want to make a prank to the bird and it cooked a very watery soup served in a shallow dish. The stork could not to eat soup because of its beak. So the stork invited the evening after the fox to his house for dinner and it served the food in very long and narrow containers - the fox was unable to reach the food. The moral is evident: chi al fa l’aspetti!
What does that mean this proverb? The meaning is if you do a bad action against someone you will receive a similar action. This idea is comparable to many precepts of some pacifist philosophies and religions. We can add that the charity generates the charity and the cruelty generates the cruelty. This equation is not always so exact and true in this world. However, I say: why not try?
Cara vecchia saggezza popolare! Al tempo dei nostri nonni la vita era sicuramente differente: non più facile, semplicemente differente. Altri valori altri principi. La loro saggezza può servirci comunque anche in questi tempi di confusione o congestionati dallo stress di ritmi che ci portano spesso a tralasciare quelli che sono i veri obiettivi di base. Ecco così che di loro ci restano insegnamenti da riascoltare ogni tanto: nelle loro parole, nei libri e anche nei proverbi possiamo trovare queste conoscenze ancestrali. I proverbi sono legati alla cultura popolare: la loro origine è antichissima perché già le popolazioni greche e latine creavano proverbi legati alla politica, economia, morale che sentenziavano delle verità ritenute insindacabili ed espressa con un concetto sintetico. Conoscete il proverbio: chi la fa l’aspetti? Un amica siciliana mi ha detto che anche nella sua splendida terra il proverbio esiste ma è stato modifica in LI MACCARRUNA SI FANNU A GHIRI E VENIRI che tradotto per chi, come me, non sapessi il dialetto siciliano vuol dire “ per fare i maccheroni bisogna muovere aventi e indietro il mattarello”. Altra nota folcloristica viene dalla Sardegna in cui il proverbio diventa Quie faghet bustu, ispectet chena ovvero chi fa pranzo aspetti cena . Questa morale fu ben decritta in una favola di Esopo, padre delle favole e ripresa da Fedro che, presso i Romani si rifece al lavoro di Esopo per svilupparlo e per aggiungere concetti di morale anche a fini scolastici. La favola è quella della volpe, simbolo di astuzia e della cicogna. In breve: una volpe invitò la cicogna a cena da lei ma per farle un dispetto le servì una minestra acquosa in un piatto poco profondo così da mettere nell’impossibilità di mangiare la minestra la povera cicogna. LA cicogna invitò la sera dopo la volpe a casa sua ed organizzò le pietanze affinché fossero servite in contenitori lunghi e stretti dove la volpe era impossibilitata a raggiungere il cibo. In questo caso la morale è appunto : Chi le fa l’aspetti! Che cosa vuol dire quindi? Che se si fa una cattiva azione a danno di qualcuno non potrà che avere delle risposte e azioni analoghe: seguendo un po’ i precetti di molte filosofie e religioni pacifiste si potrebbe aggiungere che se vogliamo il bene genera bene e il male genera male. Certo l’equazione non è così matematica, però, dico io. Perché non provarci?