And what if an inexplicable desire to play the piano would take you unpredictably? So, “Play me, I’m yours.”
When I saw the first piano leaning against the wall of the Quincy Market and the guy who started playing random notes, I just thought “wow” and I simply took a picture.
Then yesterday it happened again, I was walking along the corridors of the Boston University and I was captured by the notes and the voice of a guy who was playing and singing softly.
Then I realized it was not a coincidence, but this one, like the other one, are part of a 100 pianos project from a Luke Jerram‘s idea.
The street pianos play the hearts of the people and I have already lost myself.
❤︎❤︎❤︎
E se ti prendesse una inspiegabile voglia di suonare il piano? Allora, “Suonami, sono tuo“.
Quando ho visto il primo piano appoggiato alla parete del Quincy Market e il ragazzo che ha cominciato a suonare note a caso, ho pensato solo “wow” e l’ho fotografato.
Poi ieri è capitato di nuovo, ero nei corridoi dell’università e sono stata come rapita dalle note e dalla voce di un ragazzo che si era appropriato di un altro piano.
Allora ho capito che non era un caso, ma questo, come quello, come gli altri 100 che fino a qualche tempo fa popolavano la città sono idea di Luke Jerram.
Gli street pianos suonano il cuore della gente e io mi sono già persa.
